Descrizione del processo di ricerca

Questione tecnologica

Il nostro progetto mira a ripristinare o preservare la fertilità nelle giovani donne a rischio di infertilità correlata al trattamento del cancro (CTRI – Cancer Treatment Related Infertility) e in quelle che soffrono di insufficienza ovarica prematura (POF – Premature Ovarian Failure). Vogliamo utilizzare una procedura innovativa per ottenere ovuli normali da cellule staminali del tessuto ovarico (OSC – Oogonial stem cells).

Grazie all’utilizzo di questo metodo innovativo, non solo siamo in grado di dare una possibilità di maternità alle pazienti in cui i trattamenti tradizionali falliscono, ma possiamo anche risolvere i tre problemi principali associati alle tecniche di FIV convenzionali:

  1. evitare i rischi oncogeni associati all’iperstimolazione estrogenica per indurre la crescita dei follicoli ovarici;
  2. migliorare il tasso di natalità nelle giovani donne affette da POF;
  3. superare le preoccupazioni etiche associate allo spreco di embrioni geneticamente danneggiati.

La tecnologia OSC è stata recentemente sviluppata da un gruppo italiano di ricercatori clinici che sono riusciti a isolare e purificare le cellule staminali dell’oogoneo per poi moltiplicarle in vitro e ottenere la loro differenziazione in ovociti utilizzabili per la fecondazione in vitro. I loro dati forniscono la prova preliminare che è possibile ottenere ovuli maturi dalle OSC prelevate dalla corteccia ovarica delle donne. Questa scoperta segna un significativo passo avanti rispetto a precedenti studi di altri autori che riportavano la neoogenesi ottenuta utilizzando le OSC in modelli sperimentali su animali sterilizzati, con il risultato finale di gravidanze sane.
Il nostro team di ricercatori ha ottenuto dal Comitato di Bioetica l’autorizzazione a condurre ricerche in questo campo.

Descrizione del processo di ricerca:

Lo studio prevede l’ottenimento di ovociti sani in pazienti con estinzione prematura della funzione ovarica o in pazienti prima di un trattamento antitumorale, in cui può verificarsi un danno ovarico a seguito del trattamento. In entrambi i casi, le pazienti non sono in grado di produrre i propri ovuli con le procedure standard di induzione dell’iperovulazione utilizzate nella procedura di fecondazione in vitro. Pertanto, l’unico metodo di trattamento attualmente disponibile era l’uso di cellule riproduttive derivate dalla donazione di ovociti da altre donne. Il nostro compito è quello di ottenere ovuli autologhi in questo gruppo di pazienti, in modo che non sia necessaria la donazione da parte di un altro partner. Il lavoro di ricerca e sviluppo dovrebbe portare a gravidanze sane.

Un passo decisivo per il successo della ricerca è ottenere ovuli dalle cellule staminali del tessuto ovarico. A questo scopo, viene prelevata una piccola sezione della corteccia ovarica – circa 2-5 mm – mediante endoscopia (laparoscopia). La sezione di tessuto verrà utilizzata per isolare le cellule staminali ovariche, dalle quali verranno poi differenziate le cellule uovo in coltura in vitro. Le varie fasi di questa fase comprendono il trattamento/isolamento in condizioni di laboratorio delle OSC. Le cellule staminali isolate dal tessuto della corteccia ovarica saranno sottoposte a selezione per ottenere solo la popolazione di cellule DDX4+ e saranno quindi purificate. La popolazione cellulare OSC selezionata sarà sottoposta a coltura in vitro per la proliferazione e la differenziazione in una ovocita. La maturità cellulare sarà verificata analizzando l’espressione dei geni di maturazione (GDF9, SYCP3, NOBOX, ZP1-3, POU5F1). Una volta ottenuti gli ovociti maturi, verranno eseguiti test genetici simili a quelli eseguiti durante la diagnosi preimpianto standard (PGT). Questi test sono progettati per individuare aneuploidie, difetti di un singolo gene e riarrangiamenti strutturali dei cromosomi. I test saranno eseguiti utilizzando la moderna tecnologia NGS e la PCR standard. I test saranno eseguiti da personale qualificato e supervisionato da personale qualificato con la supervisione di un consulente scientifico, il dottor S. Palini, di un team di ricercatori italiani. Un ulteriore effetto molto importante della ricerca sarà l’individuazione dell’espressione di altri geni responsabili della maturazione degli ovociti, che in futuro potrebbe facilitare l’ottenimento di ovociti autologhi in pazienti con insufficienza ovarica.
Ulteriori procedure consisteranno nell’eseguire la fecondazione in vitro utilizzando il metodo ICSI (iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi). Per la procedura di fecondazione verranno utilizzati solo ovociti sani ottenuti da cellule staminali. Dopo la procedura di fecondazione, le cellule saranno collocate in incubatori speciali per garantire le condizioni ottimali per lo sviluppo degli embrioni. Gli embrioni adeguatamente sviluppati saranno trasferiti nella cavità uterina della paziente.

L’obiettivo generale dello studio è ottenere una gravidanza sana.
Lo studio si concluderà con una valutazione dell’efficacia del metodo per confermare gli obiettivi del progetto. La conclusione sarà una raccomandazione per l’uso di questo metodo di trattamento dell’infertilità su una scala più ampia rispetto al lavoro di ricerca e sviluppo.

Il Centro Slesiano per l’Imprenditorialità di Chorzów ha dato parere positivo alla richiesta di Oncouniverse Sp z o.o. per un finanziamento di 2.662.180 PLN in un progetto del valore di 3.633.300 PLN riguardante lo screening e la validazione di un metodo di biopsia liquida nella popolazione della Slesia per il ripristino della fertilità nelle donne con scadenza ovarica prematura o dopo un trattamento oncologico.

PROGETTO FERTILITÀ
TITOLO:
Rigenerazione della fertilità femminile con cellule staminali ovariche (OSC): sviluppo di programmi integrativi per rigenerare le ovaie esaurite dopo il trattamento del cancro e nelle donne con insufficienza ovarica prematura (POF).

PERIODO DI ATTUAZIONE:
01/01/2022 – 30/06/2023

Gruppo di esecuzione:
Prof. Simone Palini
Prof.ssa Anita Olejek
Dott. Magnucki, MD
Dott. Krzysztof Grettka

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